C'ERA UNA PRINCIPESSA di Johanna Lindsey
C'ERA UNA PRINCIPESSA è il primo volume della saga intitolata CARDINIA, a cui, come al solito, sono arrivata partendo da un libro successivo, ovvero MI APPARTIENI, che mi aveva lasciato una sensazione piacevole. Avevo quindi già incontrato i protagonisti di questo libro, ovvero la bella Tanya e l'inquietante Stefan, anche se ovviamente il "Dopo Lieto Fine" ce li mostrava felici e sul punto di mettere al mondo il loro erede.
Qui però tutto ha inizio, con Stefan appena eletto Re di un piccolo stato europeo tra i più ricchi al mondo, ovvero Cardinia. Il padre, in fin di vita ha deciso di abdicare a favore del figlio, ma il trono è sorto grazie al sangue versato, ben 11 persone sono state sacrificate per permettere a Sabor di diventare il sovrano. Così, al potere, viene legata anche una promessa per ripulire il nome ed il casato.
Tatiana, la piccolissima principessa destinata a sposare Stefan e a risanare le ferite intestine della famiglia, è stata cresciuta lontano dalla Cardinia, nella vivace America, per poter in qualche modo essere difesa e protetta. Stefan, pur non amando l'idea di legare la sua vita ad una sconosciuta, decide comunque di rispettare la volontà paterna e parte per il Nuovo Mondo con un manipolo di uomini tra cui spicca il fascinoso ed arrogante Vasili. La loro meta è New Orleans dove però le tracce della principessa si sono perse per vicende alterne. Quello che dovrebbe essere un lavoro facile, di poche settimane, si rivela invece una spasmodica e complicata ricerca della principessa scomparsa.
Quest'ultima, chiamata da tutti Tanya, vive in una locanda equivoca a Natchez, Mississipi, come figlia del proprietario. L'attrazione principale del locale è una ballerina del ventre che si esibisce davanti ad uomini bramosi corsi da ogni parte pur di assistere.
Lungi dall'aver avuto una vita di comfort e di agi, Tanya ha dovuto subire angherie e privazioni fino a quando, per sua fortuna, l'uomo che l'ha cresciuta si è ammalato e la sua vita è decisamente migliorata. Gestisce il locale e sogna con l'indipendenza e l'autonomia che mai ha posseduto. Per niente interessata al matrimonio, non è certo intenzionata ad accettare che un uomo possa nuovamente prendere il controllo della sua vita. Una sera, però, nel locare arriva l'inquietante Stefan, insieme ai suoi uomini più fidati, ovvero Serge, Lazar e Vasili. La loro ricerca li ha portati li, anche se nessuno sembra in un primo momento poter credere che la nobile Tatiana Janacek sia la donna che hanno davanti.
La reazione di Tanya è decisamente credibile, in quando la storia che le viene raccontata le sembra così assurda come solo una favola per bambini può esserlo. Inoltre, per strategie varie, le viene detto che il suo promesso sposo è Vasili, l'Apollo biondo per cui lei prova subito antipatia ed irritazione, e non Stefan, da cui invece si sente attratta, che invece teme che lei possa respingerlo per via del suo aspetto quando scoprirà la verità.
Tutta la maggior parte del romanzo è costituito ancora una volta da un lungo viaggio, un po' come sarà poi anche il secondo volume della saga. Il viaggio come percorso di crescita e di conoscenza...Tema piuttosto usato che conserva sempre un suo fascino. Quello che mi piace però è anche l'iterazione con gli altri componenti del gruppo che scortano la principessa verso il Regno di Cardinia: Lazar il pigro sorridente, Serge il serioso, ma soprattutto Vasili, l'arrogante, l'impulsivo, il fascinoso.
Se Stefan è il Re tormentato, insicuro e a tratti fragile per quelle cicatrici che lo deturpano, Vasili ha quella sicurezza nata dall'avvenenza e dal plauso del mondo che lo circonda. Malgrado ciò, Vasili mette la fedeltà e l'onore, e quindi la dedizione alla corona e al cugino, al di sopra anche dei propri piaceri personali e questo ne faranno un grande protagonista nel romanzo successivo. Qui, dopo essersi fatto odiare da Tanya, rivela una certa profondità e capacità di fare un passo indietro quando scopre che la principessa non è quella donnaccia che tutti loro credono.Peccato che la rivelazione non sia condivisa da Stefan, che nel momento clou quando la sua rabbia (altro elemento sui cui l'autrice costruisce buona parte del ritmo della storia) ha il sopravvento, è talmente ubriaco e confuso da non rendersi conto della verità.
Innegabile il fatto che il più fascinoso tra Stefan e Vasilia sia Vasili. Di solito quelli troppo belli diventano piatti, privi di fascino, invece lui, malgrado l'aria da Adone dorato, finisce sempre per conquistare. Basti pensare alla scena in cui si rifiuta categorico di prestarsi all'esperimento di Tanya che vuole scoprire se Stefan ha ragione e se tutti gli uomini che la baciano provocano la stessa reazione. Vasili rifiuta di essere la cavia, ma poi, dietro alla minaccia che la Regina possa andarsene in giro per l'accampamento a chiedere baci, la trascina in un posto appartato e con aria rassegnata si cimenta. Lei sembra soddisfatta, ma noi restiamo con il dubbio che non si sia impegnato abbastanza.
Alla fine, come nel più classico dei romanzi, tutti i nodi vengono al pettine e abbiamo un fastoso matrimonio reale, preceduto quasi dall'omicidio della sposa, che però viene sventato rapidamente dal Re. Libro scorrevole e assolutamente piacevole, ma il secondo è decisamente quello più interessante.
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