PROIBITO di Pamela Clare
Penso di soffrire di una vera forma di ossessione che si chiama OUTLANDER e la colpa di questo male è tutta di una scrittrice statunitense dai lunghi capelli neri e dallo sguardo intelligente di nome Diana Gabaldon. La verità è che esiste un prima ed un dopo nella mia vita di lettrice accanita di romanzi rosa e LA STRANIERA (che ho scoperto ormai quasi tre anni fa) è una sorta di sparti acque. Da quel momento gli altri racconti di ambientazione scozzese mi sembrano tutti stranamente familiari, alcuni citazioni evidenti, forme di omaggio o solo coincidenze. Forse sono io che mi suggestiono e cerco tracce di Jamie e Claire in tutte le storie d'amore e questa malattia mi è apparsa evidente leggendo PROIBITO di Pamela Clare.
Tra gli scaffali della libreria di una mia amica, tra i romanzi rosa, ho trovato alcuni volumi particolarmente accattivanti per via della copertina rigida e l'aria più seria anche se poi la sovracopertina è la più classica delle scene ammiccanti ed erotiche, ovviamente completamente fuori luogo rispetto alla storia. Ma questo è un altro discorso. Tra questi mi sono soffermata su PROIBITO, di ambientazione settecentesca e ho deciso di leggerlo incuriosita, augurandomi che ci fossero meno tagli rispetto ai volumi pubblicati dalla Harlequin.
Subito ho sentito un'aria stranamente familiare, forse perché siamo nel 1751 e Culloden è a solo qualche anno di distanza, perché, anche se siamo in Irlanda, gli inglesi sono il terribile nemico che sevizia il popolo, o forse semplicemente perché Bríghid, la nostra eroina, continua a chiamare Jamie (ebbene si anche il nome ci si mette a svegliare i miei ricordi!) Sassenach con una perversa inversione di ruoli.
La storia ha una dignità tutta sua, in realtà. La piccola Bríghid vive con il padre, un professore umiliato dagli inglesi e costretto ad insegnare di nascosto per via della sua condizione di cattolico, ed i due fratelli: Fionn, il maggiore, e Ruaidhrí, una testa calda. Alla loro famiglia si è aggiunto anche il piccolo Aidan, che ha perso la famiglia sempre per colpa degli inglesi. Quando Bríghid è solo una ragazzina, una pattuglia di soldati inglesi cattura il padre con l'accusa di sovversione e lo invia nelle Colonie Americane come schiavo. La vita dei ragazzi peggiora bruscamente.
Un giorno, quando Bríghid ha ormai 18 anni, durante il funerale del bambino della vedova Muirín, il corteo funebre viene interrotto dallo iarla, ovvero il signorotto inglese della zona, Sheff, che si trova in compagnia di un suo compagno d'università, Jamie Blackwell, arrivato da poco dalla Virginia per cercare l'appoggio del parlamento inglese nella guerra contro i Francesi.
Sheff rivela una natura crudele nell'interrompere la cerimonia cattolica e nell'ordinare l'arresto immediato del prete. Jamie interviene e riesce a placare l'amico, che però nota lo sguardo interessato di lui nei confronti di una bellissima ragazza irlandese. Poco dopo Bríghid e Ruaidhri vendono catturati dai soldati inglesi e la ragazza, pur di salvare il fratello, accetta di essere portata dal loro signore. Sheff però ha idee diverse. Non vuole la ragazza per sé, almeno non ora, ma decide di regalarla a Jamie, per comprometterlo in qualche modo.
L'uomo sembra accettare il dono, anche se poi, nell'intimità della camera dove i due si ritrovano rinchiusi, lui farà di tutto per mascherare le sue vere intenzioni, ovvero quello di salvare la ragazza, per la quale ha provato da subito una forma di esasperata tenerezza, consapevole di essere spiato da Sheff che aspetta solo il momento per vederlo cadere.
Bríghid sa che lui è il nemico, ma difronte ai numerosi tentativi di Jamie di salvare lei e la sua famiglia, pian piano si rende conto che la realtà è molto più complicata di quella che può apparire agli occhi di una bambina a cui hanno sottratto il padre. E l'amore, contro ogni logica, finisce per invaderle il cuore estirpando pian piano quell'odio assoluto che ha nutrito per gli inglesi tutta la sua vita.
Storia appassionante, piena di momenti emozionanti che meritano tutta la lettura, con un protagonista che finalmente lotta per amore ed un'eroina che è decisa a prendersi quel poco di felicità che la vita sembra disposta a concederle, in quando le difficoltà che li separano non sono incomprensioni o fraintendimenti, ma l'intero sistema di leggi che sembra considerare tutto tranne l'amore.
Piccola nota. Il romanzo merita, ma la revisione del romanzo (o meglio la mancanza di un controllo) lo rendono pieno di piccole imprecisioni e di errori che arrivano a smorzare il clima magico della storia. Peccato, perché il racconto decisamente merita.
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