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domenica 23 aprile 2017

TU SEI MIO di J.R. Ward



John Matthew è sicuramente uno dei personaggio della confraternita che più ho amato, fin da quando compare nel secondo volume, ragazzino muto e problematico, che segue Mary da lontano, quindi questo volume a lui dedicato è arrivato accompagnato da un elevato tasso di aspettative da parte mia. Indubbiamente il suo fascino principale è quella commistione di fragilità e forza che lo caratterizzano, con quei momenti strani in cui la su avita passata emerge con chiarezza dentro di lui. Ma abbiamo imparato ad amarlo per tante ragioni, come il suo affetto disperato per Thor, il padre conquistato e perduto troppo presto, per il suo desiderio e il suo amore rifiutato per Xhex. Insomma gli ingredienti per un grandi protagonista ci sono tutti. 



La storia riparte dove l'avevamo lasciata, ovvero ad un mese dal rapimento da parte di Lash della donna da lui amata, ovvero Xhex, contro cui aveva riversato tutto il suo risentimento per il modo in cui lei lo aveva liquidato dalla sua vita. Le ricerche continuano, ma sembra che lei sia sparita nel nulla e si comincia a temere che non sia sopravvissuta. Ovviamente non si rassegnano Rehvange, Trez e iAm, che sono in qualche modo la famiglia che lei non ha mai avuto, la cercando i confratelli, che la vedono come una di loro persa in battaglia, e ovviamente la cerca  John, con la disperazione assoluta che gli deriva dalla consapevolezza che lei è la sua metà.


Come al solito abbiamo una storia principale, ovvero quella di di John e Xhex, e poi gli altri filoni. Certo entrambi sono personaggi quanto mai complessi. Xhex combatte contro i fantasmi del suo passato, contro un altro rapimento ed i ricordi di una more finito male, con il valoroso Muhrder che non è riuscito ad accettare  la sua ambigua natura di symphath. John deve fare i conti con i suoi traumi provocati dall'abbandono di Thor, la scomparsa di Xhex, la violenza subita. I due si cercano, si trovano, si scoprono, combattono l'uno contro l'altra, cercano punti di incontro, ma il passato di ognuno pesa sul loro futuro, fino a quanto non si renderanno conto che, secondo il motto di Darius, l'unica cosa che conta è sopravvivere al passato e guardare avanti.


Da una parte dunque abbiamo Xhex e John, e dall'altra ci sono Qhuinn e Blay, arrivati ad un punto di rottura provocato dalla scoperta della vera natura dei sentimenti di Blay per l'amico di sempre. Questa scoperta li separa, anche perché Qhuinn affronta con turbolenza la natura di Blay, quasi ne avesse paura. La trama della loro storia si infittisce e diventa sempre più appassionante. Non sono una habitué di questo tipo di storie romantiche, in quanto nei romanzi d'evasione il fattore di identificazione è una componente molto importante, ma la grandezza della Ward emerge però proprio nel modo in cui piano piano il lettore si lega sempre di più a questa coppia, in quanto l'amore, l'attrazione che li lega, vengono così ben descritti da toccare i sentimenti di chiunque.


 La disperazione di Blay, che continua ad amare Qhuinn, anche se questi lo tiene a debita distanza, soprattutto per paura di dover dare una svolta completa alla sua vita, è straziante. In questo volume, Blay, ormai stanco dei continui rifiuti da parte di Qhuinn cerca di andare avanti e di costruirsi una vita in piena sincerità. Al suo fianco compare Saxton, il cugino di Qhuinn, che sembra la persona adatta alle sue esigenze. Peccato che questo mandi in crisi Qhuinn che teme di perdere l'amicizia di Blay, la sua presenza nella sua vita, cosa a cui non vuole rinunciare. Alla fine in questo volume Qhuinn sembra farsi da parte, non disposto a perdere quel modello di normalità che insegue da sempre, ovvero da quando la glymera lo ha fatto sentire un diverso. Lascia andare Blay, anche se con dolore, e l'amico decide che è ora di cambiare pagina.


Ritroviamo anche Payne, la sorella di Vishous, che vive annoiata nell'ormai quasi deserta Altra Parte, dove restano poche Elette ed una Vergine Scribba sempre meno luminosa. Payne vorrebbe liberarsi dal suo destino e poter decidere della sua vita, ma la Madre non le da possibilità di fuga. Unico svago sono gli appuntamenti con Wrath, che continuano con una certa violenza, fino al precipitare della situazione, in maniera assolutamente drammatica, gettando le basi per il prossimo volume. Questo è l'unico filone che resta effettivamente aperto.


Dall'altro lato, con un tuffo nel passato, ritroviamo Darius e Thorment con ruoli capovolti rispetto al presente. Se adesso in qualche modo, Thor ricopre il ruolo di figura paterna nei confronti di John, in passato è Darius (ovvero John nella sua vita precedente) che prende sotto la sua ala un giovane Thorment rifiutato dal suo stesso sangue. Le loro vicende seguono un filone qualsi investigativo, in quanto sono stati mandati dal vecchio re, ovvero Wrath il Grande, sulle tracce della figlia di un aristocratico che è stata rapita. Le indagini porteranno alla scoperta di una violenza subita ad opera di un symphath con un'inaspettata gravidanza della giovane ed il rifiuto della solita glymera, che mai si smentisce. Pian piano che si prosegue nella storia, ci rendiamo conto del vincolo con le vicende presenti, fino al momento in cui un Thor adulto consegna a Xhex l'abito per il suo matrimonio, svelandoci lo stretto legame che li unisce.


Se le varie vicende, che si ricollegano perfettamente sul finale, ci presentano personaggi che conosciamo ormai da diversi volumi, un altro nucleo nuovo è quello che si svolge in contemporanea agli eventi di Caldwell, ovvero quello di Charleston, nella Carolina Del Sud. Era tra tutti quello che mi lasciava più interrogativi, in quanto sembrava completamente slegato dalla trama, almeno fino al finale, dove una sopresa Xhex ci svelerà il mistero. Ci troviamo alle prese con una truppe televisiva (un produttore cinico, una conduttrice avvenente ed un cameraman sempre strafatto) che arrivano in un'elegante dimora diventata un bed and breakfast dove si racconta viva il fantasma di un soldato della Guerra Civile, un tal Eliahu Rathboone.


Man mano che ci addentriamo nella trama, conosciamo i vari personaggi, con una conduttrice meno oca di quanto ipotizzato dal produttore, e questi meno cinico di quanto dimostrato. L'unico che rimane uguale al principio, ovvero strafatto, è il cameraman che comunque vediamo alquanto poco. Pian piano cominciamo a sospettare che il fantasma, più che fantasma, deve essere un vampiro, per via del modo in cui ci viene descritto, ma sarà, come anticipato, solo sul finale che scopriremo la sua identità.


I fratelli ricompaiono come spalle di John e di Xhex nella guerra intrapresa contro Lash. Le shellan invece sono più defilate, tranne Jane e Ehlena che per forza di cose sono sulla scena con le loro abilità piuttosto spesso.


Nel complesso il romanzo mi ha convinto, amando John come l'ho sempre amato. Qhuinn e Blay mi hanno conquistato come non mai e ho trovato interessante il finale di Payne. Non riesco però ad annoverare la storia tra John e Xhex tra quelle mie preferite, per un semplice gusto personale, in quanto Xhex non mi permette di entrare troppo in sintonia con lei, troppo chiusa nei suoi problemi e nei suoi traumi (anche troppi a mio parere per permetterci di focalizzare l'attenzione ed entrare in empatia con lei). Certo resta la bellezza della cerimonia, del finale commovente, quando tutti i fili si ricongiungono ed assistiamo ad una nuova unione questa volta celebrata dal nostro Re. Sono curiosa sulla storia di Payne.



FRASI TRATTE DAL ROMANZO 


Il tempo corre e vola, invero, anche quando si vorrebbe rallentarlo fino a farlo strisciare.


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Gli occhi azzurri erano senza vita: come l'asfalto consumato delle strade, non riflettevano la luce.


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La mente, come un corpo affamato, può cannibalizzare se stessa dopo troppo tempo, se non la si nutre con qualcosa.


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Non posso costringerti ad amarmi se non mi ami...Non puoi costringere il tuo cuore a provare qualcosa che non vuole provare.


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Meglio essere indifferenti che inappagati. Uno è un sollievo, l'altro un vuoto gravato da un enorme fardello.


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La speranza è un'emozione infida.


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I suoi occhi blu scuro, lo stesso colore del cielo che si stava oscurando, erano una sorta di firmamento caldo, di paradiso.


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La voglia di lottare era svanita da tempo, la cosa che più di ogni altra l'aveva definita era evaporata.


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Non c'era modo di consolare il bambino perduto che John era stato un tempo.


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Era più brava a gestire la brutalità che qualsiasi forma di tenerezza.


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Dentro aveva tutte le età cui era scampato, il neonato abbandonato, il bambino indesiderato, l'adolescente solo al mondo...e ora l'adulto.


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"Xhex può fare ciò che vuole. Non si può salvare chi rifiuta la scialuppa di salvataggio."



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La loro storia era scritta nella lingua della collisione: non facevano che scontrarsi e rimbalzare lontani...solo per ritrovarsi coinvolti in un altro impatto.


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La vita continua, pensò John. Qualunque cosa ti abbia fatto il mondo, puoi sopravvivere.


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Il succo della vita, John cominciava a capirlo, non ha nulla di romantico e si può riassumere in tre parole: le disgrazie succedono. Però poi si va avanti.


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Qhuinn ebbe la sensazione di conoscere da sempre quei capelli rossi, quegli occhi azzurri, quelle labbra, quella mascella. E fu proprio in virtù della loro lunga storia in comune che cercò qualcosa da dire, qualcosa in grado di riportarli al punto di partenza. Tutto ciò che gli venne in mente fu...Mi manchi. Mi manchi talmente tanto che sto male, ma non so come trovarti, anche se sei qui davanti a me.


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Peccato che la libertà assomigliasse a una prigione, invece che a un orizzonte.


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La vita continua, anche dopo che è passata la gioia di vivere.


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Lei era il pezzo mancante del suo puzzle, il dodicesimo tassello per completare la sua dozzina, la prima e l'ultima pagina del suo libro. E per certi versi non aveva bisogno d'altro. Tutto ciò che voglio sei tu.

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